Monday, May 29, 2006
Amnesty cerca di fermare la repressione su Internet

Amnesty International celebra oggi il suo 45esimo anniversario lanciando una campagna globale per eliminare la censura di stato da Internet. Il gruppo di pressione per i diritti umani invita tutti gli utenti del web a firmare un appello che chiede ai governi di smettere di censurare ed esorta le società tecnologiche a non essere colluse con questi governi. Sostenendo che la censura online è una nuova minaccia alla libertà, Amnesty annuncia di aver portato alla luce pratiche di repressione su Internet in aree di tutto il mondo, dalla Cina alla Tunisia, al Vietnam, all'Iran, a Israele e alle Maldive. Chiedendo la liberazione dei "cyber dissidenti" incarcerati per aver espresso le loro opinioni online, Amnesty dice che si stanno chiudendo Internet caffè, sequestrando computer, controllando chat room, cancellando blog. "Internet è uno strumento grande e potente. Vediamo governi che censurano l'accesso a Internet o mettono in prigione persone per aver parlato di democrazia e libertà", dice Kate Allen, direttore per la Gran Bretagna di Amnesty International. Lanciando un sito Web .info che non può essere bloccato per combattere la censura su Internet, Allen dice: "Chiedo ai governi di fermare la restrizione ingiustificata della libertà di espressione e chiedo alle aziende di smettere di aiutarli a farlo". I maggiori Internet provider del mondo sono finiti al centro di un dibattito internazionale sulla censura sul web, specialmente in Cina.